George

Antonio Ciucci eletto presidente Ance Roma-Acer

«Le sfide che abbiamo davanti sono tante e il momento è cruciale. Da una parte ci sono le grandi possibilità date dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, dal Giubileo e dalla speranza di ospitare nel 2030 l’Expo; dall’altra, le difficoltà di sempre e le criticità, dettate dall’attualità purtroppo drammatica. Il nostro settore si muove tra aspettative e incertezze, ma l’Associazione, come corpo intermedio, può e deve essere un riferimento fondamentale». Ha commentato il neoeletto presidente.

«Dopo anni di crisi, le risorse straordinarie del Pnrr e degli altri fondi disponibili, gran parte delle quali con ricaduta diretta sull’edilizia, hanno rilanciato l’obiettivo di un Paese e di una città, la nostra, più sostenibili, digitalizzati, innovativi e inclusivi. È il momento dell’impegno.

Possiamo invertire il declino urbanistico e infrastrutturale di Roma, dandole un altro futuro e riportandola al giusto rango di Capitale», conclude Ciucci.

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Antonio Ciucci Intervista TGR

Intervista al vicepresidente ACER Ing. Antonio Ciucci per i cantieri fantasma TGR

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Antonio Ciucci intervistato dal Corriere della Sera

Il vicepresidente di Acer e imprenditore del settore: «La manutenzione superficiale non serve, ci sono ritardi di anni»

L’INTERVISTA Roma, Antonio Ciucci:

«Strade come grandi opere, serve l’intervento del governo» Il vicepresidente di Acer e imprenditore del settore: «La manutenzione superficiale non serve, ci sono ritardi di anni»

di Valeria Costantini

Intervista al Corriere della Sera
«Le strade di Roma andrebbero valutate come una grande opera, serve l’aiuto del Governo»: rete viaria capitolina come il ponte di Messina in sintesi per Antonio Ciucci, presidente della Ircop (impresa impegnata tra edilizia e infrastrutture) e vicepresidente di Acer, l’associazione dei costruttori romani.

Ingegnere, esiste un modo per asfaltare in modo decente una strada?
«Non c’è un’unica modalità, ma la partenza è una sola, ovvero il monitoraggio. È fondamentale per capire se devi rifare il sottofondo o solo gli strati superficiali. A Roma da anni si effettuano solo manutenzioni di questo tipo, i cosiddetti “tappetini” da tre centimetri. È come se a casa avessimo un pavimento sconnesso e ci mettessimo sopra un tappeto. L’altro problema sono le opere in sottoservizi, fogne o cavi telefonici che aprono ferite sulle strade senza poi ripararle».

Quindi qual è il male della Capitale?
«La mancata manutenzione programmata, tra gli altri. Abbiamo accumulato troppo ritardo. Come dicono spesso i direttori dei lavori «si fa molto con poco», le strade sono fatte male perché si predilige un lavoro frettoloso e meno costoso».

 E poi?

«Il primo problema sono le scarse risorse ovviamente. Prima si mette in campo una programmazione annuale, con un monitoraggio attento e poi si danno il via ai cantieri, certo non a macchia di leopardo. Il sigillante utilizzato di recente dal Comune ad esempio non è una soluzione a lungo termine. Ma è impossibile per Roma poter incidere su questa emergenza da sola, con un fronte strade di 5.500 chilometri, cinque volte quelle di Milano…».

Le soluzioni quindi quali sarebbero?
«Come Acer abbiamo stimato che per rimettere seriamente in sesto le strade della Capitale servirebbero 250 milioni l’anno. Cifre abnormi perché il ritardo è gigantesco, la situazione ormai stratificata. È tempo di vedere le strade di Roma come una “grande opera», non più ordinaria, non parliamo di routine, ma di eccezionalità, di fondi strutturali, dell’aiuto dunque dello stesso Governo. Bisogna sedersi a un tavolo e programmare un piano pluriennale per risolvere il problema. E’ la Capitale di un grande paese, se lo merita..».

Come imprenditori avete proposte per il Comune?
«Sono stati appena affidati 75 milioni per la manutenzione di undici lotti della grande viabilità: noi abbiamo suggerito al Comune di avviare i bandi per i successivi lotti in manutenzione straordinaria ma con accordi quadro nei bandi, così non servirebbe il progetto esecutivo con tempi quindi ridotti. L’idea è recuperare le risorse nel bilancio triennale; noi vi abbiamo trovato circa 60 milioni».

Come giudica le iniziative dei cittadini che segnalano o tappano le buche da soli?
«È una mobilitazione giusta, a Roma servono però soluzioni a lungo termine: lo meritano questi cittadini attivi».

E i sanpietrini li teniamo?
«È una bellissima pavimentazione ma incompatibile con il traffico di Roma. Andrebbero tutelati solo nel centro storico».

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Monitoraggio e piano di interventi organico, sostiene il vicepresidente dell’Acer Antonio Ciucci

Corriere Della Sera

Buche, si parte dal centro storico. Tra una settimana inizieranno i lavori di un nuovo lotto di interventi previsti per le strade che presentano più criticità: via dei Giubbonari, via Panisperna, viale Aventino, via San Giovanni in Laterano e via Tasso. E c’è pure via Capo le Case, dove era stato addirittura fissato il limite di velocità a 10  km/h tanto era massacrato l’asfalto.

L’assessore ai Lavori Pubblici, Jacopo Emiliani Pescetelli, spiega: “Queste sono solo alcune delle priorità segnalate dagli uffici tecnici. Si tratta di manutenzione ordinaria. I lavori dureranno 6 mesi per un importo di 800 mila euro. E su altre strade si farà la valutazione nei prossimi mesi”. Ma sui circa 5.800 km di arterie cittadine, al meno del 20-30% sono le più malmesse: ovvero più di 1.000 km hanno bisogno di interventi urgenti. E’ su queste che il campidoglio “dovrebbe focalizzare tutte le risorse, partendo da un monitoraggio e facendo un piano di interventi organico, non a spot”, sostiene il vicepresidente dell’Acer, l’Associazione dei costruttori romani Antonio Ciucci, esperto in bitumi, quindi in interventi stradali, con delega alle opere pubbliche.

Ciucci ricorda che i costruttori qualche anno fa hanno fatto una stima: serviranno circa 250 milioni l’anno per 5 anni per risistemare le vie della Capitale: “ Ma è di qualche anno fa, oggi ce ne vorrebbero sicuramente di più – osserva il vicepresidente dell’Acer. Proprio per questo poche risorse andrebbero usate in modo più strutturale. Non si tratta di tappare le buche, ormai bisogna rifare, e bene, i manti stradali e se necessario le relative fondazioni”. Ma non è semplice avere pochi fondi e tantissime buche: “Bisogna comportarsi come il classico padre di famiglia – spiega Ciucci – usando meglio le limitate risorse disponibili: in questo caso spendendole con un’attività di programmazione e con bandi celeri.

Ormai è più di un anno che l’unico bando per la manutenzione ordinaria delle strade deve essere aggiudicato: sono 12 lotti di interventi per 75 milioni di euro”. A frenare la gara sarebbero problemi burocratici: “E’ un problema di commissioni, che non si sono costituite”, precisa Ciucci. Ma una notizia positiva c’è: “Per il “monitoraggio” il Comune ha già appalti in corso che saranno aggiudicati a giorni con mezzi ad alto rendimento – aggiunge Ciucci – che daranno una fotografia della strada. E infatti bisogna partire da qui: monitorare, progettare, programmare e poi eseguire”.

di Lilli Garrone

L’assessore ai Lavori Pubblici, Jacopo Emiliani Pescetelli, spiega: “Queste sono solo alcune delle priorità segnalate dagli uffici tecnici. Si tratta di manutenzione ordinaria. I lavori dureranno 6 mesi per un importo di 800 mila euro. E su altre strade si farà la valutazione nei prossimi mesi”. Ma sui circa 5.800 km di arterie cittadine, al meno del 20-30% sono le più malmesse: ovvero più di 1.000 km hanno bisogno di interventi urgenti. E’ su queste che il campidoglio “dovrebbe focalizzare tutte le risorse, partendo da un monitoraggio e facendo un piano di interventi organico, non a spot”, sostiene il vicepresidente dell’Acer, l’Associazione dei costruttori romani Antonio Ciucci, esperto in bitumi, quindi in interventi stradali, con delega alle opere pubbliche.

Ciucci ricorda che i costruttori qualche anno fa hanno fatto una stima: serviranno circa 250 milioni l’anno per 5 anni per risistemare le vie della Capitale: “ Ma è di qualche anno fa, oggi ce ne vorrebbero sicuramente di più – osserva il vicepresidente dell’Acer. Proprio per questo poche risorse andrebbero usate in modo più strutturale. Non si tratta di tappare le buche, ormai bisogna rifare, e bene, i manti stradali e se necessario le relative fondazioni”. Ma non è semplice avere pochi fondi e tantissime buche: “Bisogna comportarsi come il classico padre di famiglia – spiega Ciucci – usando meglio le limitate risorse disponibili: in questo caso spendendole con un’attività di programmazione e con bandi celeri.

Ormai è più di un anno che l’unico bando per la manutenzione ordinaria delle strade deve essere aggiudicato: sono 12 lotti di interventi per 75 milioni di euro”. A frenare la gara sarebbero problemi burocratici: “E’ un problema di commissioni, che non si sono costituite”, precisa Ciucci. Ma una notizia positiva c’è: “Per il “monitoraggio” il Comune ha già appalti in corso che saranno aggiudicati a giorni con mezzi ad alto rendimento – aggiunge Ciucci – che daranno una fotografia della strada. E infatti bisogna partire da qui: monitorare, progettare, programmare e poi eseguire”.

di Lilli Garrone

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Italferr

La manutenzione degli ETR 1000 a MILANO MARTESANA

Via ai lavori di demolizione sull’ area attualmente occupata dai capannoni 15 e 24, per la realizzazione del nuovo capannone per la manutenzione dei rotabili Alta Velocità.

L’intervento prevede la realizzazione del  capannone per la manutenzione degli ETR 1000 a servizio dei binari n.8, 9 e 10 (anch’essi di nuova realizzazione in sostituzione dei binari 8 e 9 che verranno demoliti). In adiacenza al corpo di fabbrica principale sarà realizzata una palazzina (FSA) destinata ad uffici, officina e spogliatoi per il personale impegnato all’interno dell’impianto.

Ulteriori volumi distaccati saranno previsti per la realizzazione della nuova cabina MT/BT e della stazione di pompaggio antincendio, entrambe collocate nella zona ad est rispetto al capannone principale, fra questo ed il binario 7.

Ad oggi lo stato dei luoghi interessati dall’intervento è rappresentato nelle immagini sottostanti

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Costruttore Romano

L’emergenza infrastrutturale è priorità

di Antonio Ciucci Vice Presidente Acer per le OO.PP

Partiamo da un presupposto, penso innegabile: per troppo tempo ci siamo dimenticati in questa città di investire le giuste risorse nelle infrastrutture e soprattutto di programmare le opere sulle reali necessità di sviluppo del tessuto urbano.

Questo dato incontrovertibile ha portato la nostra Città ad avere un gap immenso rispetto alle altre capitali di Europa, in termini di dotazioni infrastrutturali e manutenzione urbana in genere, ormai evidente a tutti. E purtroppo lo stato della città è lo specchio anche del nostro settore, fiaccato da ormai quasi un decennio di crisi che ha portato alla decimazione delle aziende attive (5 mila imprese chiuse nella nostra Regione nell’ultimo quinquennio) e alla perdita di decine di migliaia di posti di lavoro.

 

Antonio Ciucci intervistato dal Corriere della Sera

Bisogna quindi assolutamente ripartire pensando alle reali necessità della città in termini infrastrutturali, dalla manutenzione del patrimonio stradale alle nuove e necessarie opere con la convinzione che gli investimenti in infrastrutture debbano essere il primo ingranaggio di quel meccanismo anticongiunturale che vogliamo tutti mettere in moto per risollevare la nostra città e riportarla al ruolo e all’ importanza che merita e per rianimare un settore, quello dell’industria delle costruzioni, trainante da sempre per l’economia dell’intera Regione. D’altronde gli investimenti in infrastrutture e manutenzione urbana insieme ai processi urbanistici di rigenerazione sono la base per rendere attrattiva la città agli investimenti e al turismo.

Evidentemente per raggiungere l’obiettivo i problemi da affrontare sono molti; il primo, maggiore, è quello delle risorse, poi quello delle procedure ma soprattutto dei tempi di queste ultime.

In tema di risorse il Tavolo promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico è un primo importantissimo passo, nel senso di stabilire che il tema della Capitale è un problema di tutto il Paese. È assolutamente prioritario il rafforzamento normativo della legge Roma Capitale per dotare dei giusti poteri e delle necessarie risorse l’Amministrazione, come peraltro avviene in tutte le altre Capitali d’Europa.

Non è più possibile che una città come Roma venga amministrata con organi e procedure uguali a quelli di un piccolo Comune.

L’emergenza infrastrutturale penso sia però prioritaria e soprattutto non possa aspettare le sopra auspicate e necessarie modifiche normative. Spero quindi che all’interno del Tavolo istituzionale promosso ci sia il giusto spazio per poter affrontare, con tutti i soggetti coinvolti, pubblici e privati, le esigenze e le relative risorse in maniera unitaria e finalizzata.
Pensiamo ad esempio al problema forse più annoso, quello della manutenzione stradale, le ormai famigerate “buche” romane: come possiamo pensare di affrontarlo compiutamente se non insieme alle società di servizi che “utilizzano” quotidianamente il patrimonio stradale per manutenere e implementare le reti di loro proprietà, creando con queste le giuste sinergie per programmare al meglio risorse e interventi? Quante volte abbiamo assistito al rifacimento di strade, appena manutenute dall’Amministrazione, da parte di Società di servizi? Il tema degli investimenti però coinvolge anche inevitabilmente i tempi delle procedure di affidamento; è infatti indubbio che le risorse diventano benefici per l’economia generando quella ricaduta complessiva stimata in circa tre volte l’investimento iniziale, solamente quando i cantieri cominciano a produrre.
Rispetto a questo, e premettendo che l’entrata in vigore del nuovo Codice degli Appalti ha creato purtroppo concrete difficoltà di applicazione che hanno ulteriormente rallentato i processi, non ci possiamo più permettere (in questo accomuno tutti i soggetti interessati, Amministrazioni e Imprese) che gli esigui investimenti disponibili abbiano un tempo di gestazione che dura anni. Dobbiamo assolutamente fare fronte all’emergenza congiunturale sforzandoci di far diventare cantieri in poco tempo le risorse stanziate. Abbiamo stimato che ad oggi ci sono opere pubbliche ferme, successivamente alla pubblicazione del bando, per più di 150 milioni di euro oltre a tutte le opere a cura dei privati previste nelle convenzioni, un tesoretto che non possiamo assolutamente tenere fermo. In questo senso ben venga l’idea di una “Centrale di Committenza” per velocizzare le procedure, basta che sia adeguatamente strutturata e trasparente.
Roma deve ritornare a essere la Capitale e ad avere “l’abito” che le compete, l’impegno civico deve essere di tutti i soggetti coinvolti, compresi i cittadini. Il nostro deve essere quello di progredire e crescere assicurando qualità e affidabilità.

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Roma, la nuova squadra per l’ACER, alle opere pubbliche l’Ing. Antonio Ciucci

Completata la nuova squadra di vertice dell’associazione dei costruttori di Roma, ACER. Su proposta del nuovo presidente Nicolò Rebecchini, il Consiglio direttivo ha nominato cinque vicepresidenti e il tesoriere per il quadriennio 2017-2021. Ai rapporti sindacali è stato chiamato Alessandro Minicucci, alle opere pubbliche Antonio Ciucci, all’edilizia privata Filippo Berardelli, ai rapporti associativi Alessandro Cremonesi e al centro studi Gioia Gorgerino. Lorenzo Sette assume la carica di tesoriere.

“Sono particolarmente soddisfatto della composizione della squadra che mi affiancherà nella conduzione dell’Associazione, – dichiara il Presidente Rebecchini – espressione di un forte rinnovamento interno, con tanti giovani imprenditori chiamati a posizioni di responsabilità. Sono certo – conclude Rebecchini – che la nuova squadra di vertice sarà in grado di affrontare con competenza ed entusiasmo le sfide che abbiamo davanti come Associazione e come componenti della società civile. Lavoreremo con spirito di collegialità per un futuro migliore per la nostra città e per la categoria che rappresentiamo”.

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Trasversale Orte-Civitavecchia: avanzano i lavori per il tratto Cinelli – Monte Romano Est

Il cantiere di una delle più grandi infrastrutture del Centro Italia, per la realizzazione del tratto “Cinelli – Monte Romano Est” della strada statale 675 “Umbro Laziale”, nell’ambito del potenziamento della direttrice Orte-Civitavecchia.

Le lavorazioni attualmente in corso, per un costo complessivo di 90 milioni di euro finanziati dalla Regione Lazio, riguardano principalmente i viadotti e le gallerie artificiali. Il tratto in costruzione, lungo complessivamente 6,4 km, si sviluppa nel territorio dei comuni di Vetralla e Monte Romano – entrambi in provincia di Viterbo – in prosecuzione del tratto aperto nel 2011 tra Cinelli e Vetralla.

L’opera sarà realizzata a carreggiate separate, con 2 corsie per ogni senso di marcia, di larghezza totale pari a 23 metri e si svilupperà in parallelo alla strada statale 1bis esistente. Il tracciato comprende 3 viadotti, per una lunghezza totale di circa 1,3km, e 3 gallerie artificiali lunghe complessivamente circa 400 metri. I lavori comprendono inoltre il completamento dello svincolo di Cinelli e la realizzazione dello svincolo di Monte Romano Est.

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